Herpes genitali

Genital Herpes Treatments

Genital herpes is a sexually transmitted infection (STI) passed on through vaginal, anal and oral sex. Treatment from a sexual health clinic can help. Symptoms clear up on their own but can come back.

Genital herpes is a sexually transmitted infection (STI) passed on through vaginal, anal and oral sex. Treatment from a sexual health clinic can help. Symptoms clear up on their own but can come back.

Contact a doctor if you have:

  • small blisters that burst to leave red, open sores around your genitals, anus, thighs or buttocks
  • tingling, burning or itching around your genitals
  • pain when you pee
  • in women, vaginal discharge that’s not usual for you

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Eiaculazione precoce

Eiaculazione Precoce

Epidemiologia

È considerata la disfunzione sessuale maschile più diffusa, anche se una quantificazione precisa della sua incidenza risulta estremamente difficoltosa, a causa delle sua definizione non univoca. Secondo alcuni dati riferiti alla popolazione maschile statunitense sotto i quarant’anni, dal 30% al 70% degli individui avrebbero sofferto di eiaculazione precoce in qualche forma e in qualche caso. La maggior parte degli studi effettuati assegna alla disfunzione una percentuale di incidenza che va dal 20% al 30%, anche se, secondo alcuni studiosi, questi dati sono sottostimati, vista la bassa percentuale di uomini che si presentano ai centri medici per chiedere un trattamento.

Eziologia

Le cause dell’eiaculazione precoce possono essere di tipo organico o di tipo psicologico ed emotivo, riguardando la storia e le caratteristiche individuali e in alcuni casi le dinamiche relazionali della coppia.

Le cause organiche possono essere riferite ad ipersensibilità del glande, eventualmente accentuata da anomalie anatomiche esterne come la fimosi e il frenulo del pene corto, oppure a processi infiammatori come prostatite e vescicolite.

In altri casi l’origine è di tipo psicologico e riguarda spesso un’errata abitudine psicofisiologica acquisita attraverso un’attività autoerotica condotta con fretta e frenesia nell’epoca adolescenziale, spesso per via di sensi di colpa latenti o della necessità di celare tale pratica agli adulti.

Alla difficoltà nel controllo dell’eiaculazione può inoltre contribuire il fenomeno dell’ansia da prestazione e una difficoltà più generale a gestire ed esprimere le emozioni.

Trattamenti

Trattamento psicosessuologico

Il trattamento psicosessuologico consente lo sviluppo di una maggiore competenza nel gestire i tempi dell’orgasmo attraverso esercizi progressivi come quelli di Kegel e di “stop and start”, tecniche di rilassamento e di consapevolezza corporea e altri strumenti psicoterapeutici all’interno di un percorso strutturato e personalizzato con il supporto di uno psicologo-sessuologo. Questi trattamenti generalmente risolvono il problema nella maggioranza dei casi.

Trattamento farmacologico

Solo nei casi non responsivi al trattamento psicosessuologico e che comportano notevole stress per il paziente, si può ricorrere alla terapia farmacologica. I trattamenti farmacologici possono essere anche molto efficaci ma non offrono una soluzione definitiva e devono perciò essere somministrati o cronicamente o in alcuni casi al momento del rapporto.

 

Dr. Giorgio Del Noce

Specialista in Andrologia

Specialista in Urologia

Specialista in Sessuologia Clinica

Prof. Chiara Manieri

Specialista in Endocrinologia

Specialista in Andrologia

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Dott. Giorgio Del Noce

Dottor Giorgio Del Noce

Nato a Torino il 15 ottobre 1960
Studio in via San Pio V 32 – 10125 Torino

2015 – Diploma di Sessuologo Clinico – corso biennale di 200 ore totali con esame finale presso Scuola Superiore di Sessuologia Clinica di Torino.
2010 – Diploma di consulente in Sessuologia – corso biennale di 200 ore totali con esame finale presso Scuola Superiore di Sessuologia Clinica di Torino.
2008 – Corso Universitario di perfezionamento in Andrologia – Università di Padova
2007 – Master Universitario di II livello in Andrologia – Università di Padova
2004 – Master Europeo in Chirurgia Andrologica – Società Italiana di Andrologia
2002 – Columbia University – College of physician and Surgeons – Department of Urology: “Seminar of Italian Andrologist”, New York City
2002 – Crawford Memorial Hospital di Van Buren, Arkansas USA, (Dir. S. K. Wilson): training chirurgico su “Surgical treatment of erectile dysfunction with penile prosthesis implantation”
2001 – Fundaciò Puigvert, Istituto di Urologia, Nefrologia e Andrologia. “Stage on chirurgia urologica mininvasiva” Barcellona
2000 – “Corso teorico-pratico sulla gestione andrologia del maschio infertile” -Ospedale San Paolo di Milano, Servizio di Andrologia (Dir. Prof. G. Colpi)
1998 – “Corso di Perfezionamento in Chirurgia e Microchirurgia Andrologica” – “Ospedali Riuniti” di Trieste, Istituto di Clinica Urologica (Dir. Prof. E. Belgrano)
1996 – Urologiske Klinik “Allegemeines Krankenhaus Barmbek” di Amburgo (Dir. Prof. R. Tauber
1996 – Specializzazione in Urologia – Università degli Studi di Torino – ottenuta con il massimo dei voti con lode
1990 – Specializzazione in Chirurgia d’Urgenza – Università degli Studi di Torino – ottenuta con il massimo dei voti con lode
1985 – Laurea in Medicina e Chirurgia – Università degli Studi di Torino – ottenuta a pieni voti

Esperienza Professionale
2007 – ad oggi, Consulente Andrologo-Urologo presso Promea Day Surgery di Torino (via Menabrea 14 – Torino)
1998 – 2007 Dirigente di I livello presso U.O.A. di Urologia dell’Ospedale Mauriziano “Umberto I” di Torino (Largo F. Turati 62 – Torino) ed è stato responsabile del centro per la diagnosi e terapia della sterilità maschile e del centro di andrologia per il deficit erettile.
1992-1996 Divisione Universitaria di Urologia dell’Ospedale S.Luigi Gonzaga (regione Gonzole 10 – Orbassano), diretta dal Prof. D. Fontana.
1991- 1992 e 1996-1998 Dirigente di I livello presso Urologia Ospedale “E. Agnelli” di Pinerolo – via Brigata Cagliari.

Capacità e competenze relazionali
Docente e Coordinatore Didattico alla Scuola Superiore di Sessuologia Clinica di Torino
Docente alla Scuola di Sessoanalisi ISPSI di Milano
Docente ai corsi SIUMB (Società Italiana di Ultrasonografia)
Docente al Corso di Sessuologia per Andrologi 2005-2006, organizzato dalla SIA

Capacità e competenze organizzative
SIA (Società Italiana di Andrologia). Di essa è stato: Consigliere della Sezione Piemonte-Lombardia-Valle d’Aosta per gli anni 2000 e 2001; Membro della Commissione Fertilità e PMA per i Rapporti Istituzionali 2010-13; attualmente è Rappresentante per il Piemonte nella sezione Piemonte-Lombardia e Valle d’Aosta.
SIRU (Società Italiana della Riproduzione Umana): Rappresentante Andrologo della Commissione del Piemonte

Capacità e competenze non precedentemente indicate
83 pubblicazioni scientifiche tra articoli ed abstracts di congressi, con maggior interesse rivolto all’Andrologia. Capitoli di libri sulla Sessualità e sulla Riproduzione.
La partecipazione come relatore od organizzatore a congressi e riunioni scientifiche

Principali attività

Visite Urologiche, Andrologiche e Sessuologiche
Consulenza per infertilità  e fecondazione assistita
Ecografie dei genitali
Ecodoppler dei genitali
Ecodoppler pensiero dinamico
Interventi sui genitali maschili per:
Problemi della fertilità, azoospermie
Problemi della sessualità, incurvamenti penieni.
Interventi endoscopici su prostata, vescica  e uretra
Interventi ambulatoriali sui genitali maschili
Terapia con onde d’urto sul pene

Curriculum europeo Del Noce[caption id=”attachment_2715″

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disturbi del comportamento alimentare (DCA)

Disturbi del Comportamento Alimentare

I disturbi del comportamento alimentare (DCA) o disturbi dell’alimentazione sono patologie caratterizzate da una alterazione delle abitudini alimentari e da un’eccessiva preoccupazione per il peso e per le forme del corpo. Insorgono prevalentemente durante l’adolescenza e colpiscono soprattutto il sesso femminile. I comportamenti tipici di un disturbo dell’alimentazione sono: la diminuzione dell’introito di cibo, il digiuno, le crisi bulimiche (ingerire una notevole quantità di cibo in un breve lasso di tempo), il vomito per controllare il peso, l’uso di anoressizzanti, lassativi o diuretici allo scopo di controllare il peso, un’intensa attività fisica. Alcune persone possono ricorrere ad uno o più di questi comportamenti, ma ciò non vuol dire necessariamente che esse soffrano di un disturbo dell’alimentazione. Ci sono infatti dei criteri diagnostici ben precisi che chiariscono cosa debba intendersi come patologico e cosa invece non lo è.

I principali disturbi dell’alimentazione sono l’anoressia nervosa, la bulimia nervosa e il disturbo da alimentazione incontrollata (o binge eating disorder, BED); i manuali diagnostici, inoltre, descrivono anche altri disturbi correlati, come i disturbi della nutrizione (feeding disorders) e i disturbi alimentari sottosoglia, categoria utilizzata per descrivere quei pazienti che pur avendo un disturbo alimentare clinicamente significativo, non soddisfano i criteri per una diagnosi piena.

Soffrire di un disturbo dell’alimentazione sconvolge la vita di una persona e ne limita le sue capacità relazionali, lavorative e sociali. Per la persona che soffre di una disturbo dell’alimentazione tutto ruota attorno al cibo e alla paura di ingrassare. Cose che prima sembravano banali ora diventano difficili e motivo di ansia, come andare in pizzeria o al ristorante con gli amici, partecipare ad un compleanno o ad un matrimonio. Spesso i pensieri sul cibo assillano la persona anche quando non è a tavola, ad esempio a scuola o sul lavoro; terminare un compito può diventare molto difficile perché nella testa sembra che ci sia posto solo per i pensieri su cosa si “deve” mangiare, sulla paura di ingrassare o di avere una crisi bulimica.

Solo una piccola percentuale di persone che soffrono di un disturbo dell’alimentazione chiedono aiuto. Nell’anoressia nervosa questo può avvenire perché la persona all’inizio non sempre si rende conto di avere un problema. Anzi, all’inizio, la perdita di peso può far sentire la persona meglio, più magra, più bella e più sicura di sé. A volte le persone ricevono complimenti durante la loro iniziale perdita di peso e questo può rinforzare la sensazione di stare facendo la cosa giusta. Quando le cose invece cominciano a preoccupare, perché la perdita di peso è eccessiva o comunque comporta un cambiamento importante della persona, molte persone non sanno come affrontare l’argomento. In genere sono i familiari che, per primi, allarmati dall’eccessiva perdita di peso, si rendono conto che qualcosa non va. Anche per loro però non è facile intervenire, soprattutto quando la figlia o il figlio non hanno ancora nessuna consapevolezza del problema e rispondono con frasi come “non ho nessun problema …sto benissimo!”.

Anche chi soffre di bulimia nervosa spesso si rivolge ad un terapeuta solo dopo molti anni da quando il disturbo è cominciato; come nell’anoressia, inizialmente non si ha una piena consapevolezza di avere una malattia, ma soprattutto un forte senso di vergogna e di colpa sembra “impedire” alla persona di chiedere aiuto o semplicemente di confidare a qualcuno di avere questo tipo di problemi. Il fatto di non riconoscere di avere un problema o di usare i sintomi del disturbo alimentare per cercare di risolvere le proprie difficoltà può avere delle importanti conseguenze sulla richiesta di un trattamento.

 

Una caratteristica quasi sempre presente in chi soffre di un disturbo alimentare è l’alterazione dell’ immagine corporea che può arrivare ad essere un vero e proprio disturbo. La percezione che la persona ha del proprio aspetto ovvero il modo in cui nella sua mente si è formata l’idea del suo corpo e delle sue forme, sembrano influenzare la sua vita più della sua immagine reale. Spesso chi soffre di anoressia non riesce a giudicare il proprio corpo in modo obiettivo; l’immagine che rimanda lo specchio è ai loro occhi quella di una ragazza coi fianchi troppo larghi, con le cosce troppo grosse e con la pancia troppo “grande”. Per le persone che soffrono di bulimia nervosa l’angoscia può essere ancora più forte per il fatto che il fatto di perdere il controllo sul cibo fa percepire il peso corporeo (che molto spesso è normale) come eccessivo. Sia nell’anoressia nervosa che nella bulimia nervosa, la valutazione di sé stessi dipende in modo eccessivo dal peso e dalla forma del proprio corpo.

Spesso il disturbo alimentare è associato ad altre patologie psichiatriche, in particolare la depressione, ma anche i disturbi d’ansia, l’abuso di alcool o di sostanze, il disturbo ossessivo-compulsivo e i disturbi di personalità. Possono essere presenti comportamenti autoaggressivi, come atti autolesionistici (ad esempio graffiarsi o tagliarsi fino a procurarsi delle piccole ferite, bruciarsi parti del corpo) e tentativi di suicidio. Questo tipo di disturbi occupano uno spazio molto particolare nell’ambito della psichiatria, poiché oltre a “colpire” la mente e quindi a provocare un’intensa sofferenza psichica, essi coinvolgono anche il corpo con delle complicanze fisiche talvolta molto gravi.

I principali disturbi dell’alimentazione e della nutrizione sono:

  • Anoressia nervosa
  • Bulimia nervosa
  • Disturbo da alimentazione incontrollata
  • Disturbi alimentari sottosoglia
  • Disturbi della nutrizione (feeding disorders)
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disfunzione erettile

Disfunzione Erettile

La disfunzione erettile è una condizione relativamente comune che colpisce uomini di tutte le età
Quali sono i sintomi della disfunzione erettile (DE)?
Se non riesci a ottenere o mantenere un’erezione abbastanza dura per il sesso, potresti avere una condizione medica chiamata ED.

Gli uomini possono sperimentare i sintomi in diversi modi:
• Alcuni uomini non hanno affatto un’erezione
• Alcuni uomini hanno un’erezione, ma non possono tenerlo abbastanza a lungo per il sesso
• Alcuni uomini hanno un’erezione, ma non è abbastanza difficile per il sesso
Per alcuni uomini con disfunzione erettile, può essere difficile ottenere o mantenere un’erezione ogni volta che provano a fare sesso. Per altri, i sintomi possono manifestarsi solo una volta ogni tanto.
L’ED è una condizione medica comune che non ha nulla a che fare con la mascolinità. 4,3 milioni di uomini nel Regno Unito
avverti i sintomi, * quindi non preoccuparti: se si verificano sintomi di disfunzione erettile non si è soli. Puoi
agire per ottenere aiuto.
Molti uomini ignorano i sintomi della disfunzione erettile per anni, perché sono troppo imbarazzati per vedere un operatore sanitario, ma i sintomi della disfunzione erettile possono essere trattati nella maggior parte dei casi.
* Prevalenza basata su uomini che riportano occasionali e frequenti difficoltà a ottenere e mantenere un’erezione
[Rif. Kantar TNS Omnibus Survey dicembre 2010 – in un sondaggio di 1.033 uomini]

Quali sono le cause della disfunzione erettile?
Una causa fisica comune di disfunzione erettile è la riduzione del flusso sanguigno al pene. La disfunzione erettile (DE) è generalmente dovuta a cause fisiche, sebbene problemi psicologici e alcuni tipi
di farmaci può anche causare ED. La principale causa fisica di ED non è abbastanza sangue che scorre nel pene, quindi un uomo non può ottenere e mantenere un’erezione quando è sessualmente eccitato.
Ciò accade perché i piccoli vasi sanguigni che forniscono il pene durante l’erezione si bloccano o si restringono.
Il fumo, il colesterolo alto e la mancanza di esercizio fisico possono causare questo problema, così come l’ipertensione e il diabete.
L’ED a volte può essere un segnale di allarme precoce delle condizioni di salute sottostanti anche se ti senti sano.
Sebbene non tutti gli uomini con disfunzione erettile abbiano altri problemi di salute, è sempre meglio parlare con un farmacista o consultare un medico in grado di valutare appieno la propria salute e trattare qualsiasi condizione che si potrebbe avere che potrebbe causare sintomi di DE.

I sintomi della disfunzione erettile possono essere trattati?
Apportare alcune modifiche allo stile di vita potrebbe aiutare a ridurre il rischio di sintomi di disfunzione erettile (DE):
• Perdere peso attraverso un’alimentazione sana
• Fare esercizio fisico regolare
• Ridurre lo stress
• Smettere di fumare
• Moderare l’assunzione di alcol ed evitare droghe ricreative
Oltre a questi cambiamenti nello stile di vita, puoi chiedere al tuo farmacista o al tuo medico maggiori dettagli sull’argomento
seguenti trattamenti ED disponibili:
• Medicinali orali (pillola per bocca)
• Medicine iniettabili
• Dispositivi e impianti
• Consulenza psicosessuale
• Aiuto specialistico di un urologo

Disfunzione erettile e salute
La disfunzione erettile può talvolta essere causata da diverse condizioni di salute:
• I problemi cardiaci e di circolazione possono ridurre il flusso di sangue al pene
• Bassi livelli di ormone maschile testosterone
• Lesioni o malattie del pene o delle aree circostanti
• Problemi di salute mentale, come depressione e ansia o problemi di relazione
• Chirurgia del pene o delle aree circostanti (ad es. Chirurgia prostatica)
• Problemi di stile di vita, come stress, fumo, alcol e abuso di droghe ricreative

Parlando di disfunzione erettile con il tuo partner
Come parlare dei tuoi problemi di erezione con il tuo partner
Come la maggior parte dei problemi che le coppie affrontano nella vita, è sempre meglio affrontarli insieme. La disfunzione erettile (DE) non è diversa. Prima ne discuti, prima puoi riportare la tua vita sentimentale in pista.
Ignorare i sintomi della disfunzione erettile ed evitare il sesso può portare a maggiori incomprensioni. È importante ricordare che l’ED è una condizione medica che può essere curata nella maggior parte dei casi. Non è colpa di nessuno.
L’ED può essere un argomento difficile di cui parlare, quindi alcuni uomini possono ritirarsi e rifiutarsi di parlarne. Il muro di silenzio che circonda la condizione lascia spesso il partner di un uomo che immagina ogni sorta di cose.
Puoi rassicurare il tuo partner dicendo loro che ED è un problema medico e niente di più – che non è colpa loro, non ha nulla a che fare con l’attrazione e non hanno fatto nulla di male per causarlo. Questa è una situazione che puoi migliorare lavorando insieme come una squadra.
Potresti sentirti a disagio nell’avviare una conversazione con il tuo partner sui sintomi di DE che sei
vivendo, ma ti sentirai più a tuo agio dopo averne discusso.
Quando inizi la conversazione, ricorda:
• L’ED è una condizione medica comune che colpisce 4,3 milioni di uomini nel Regno Unito *
• Resta positivo: i sintomi della DE sono curabili nella maggior parte dei casi
• Scegli un luogo neutrale (non la camera da letto) per parlare e affrontare l’argomento in modo calmo e rilassato
maniera
• Ricorda che entrambi siete insieme
* Prevalenza basata su uomini che riportano occasionali e frequenti difficoltà a ottenere e mantenere un’erezione
[Rif. Kantar TNS Omnibus Survey dicembre 2010 – in un sondaggio di 1.033 uomini]

Parlando con il tuo partner dei suoi problemi di erezione
Se il tuo partner ha problemi di erezione, può essere difficile sapere come iniziare la conversazione.
È una buona idea parlare della disfunzione erettile (DE) per molte ragioni, quindi prenditi un po ‘di tempo per scoprire perché, quando e come.
Molte persone i cui partner hanno sintomi di disfunzione erettile pensano che potrebbero essere la colpa. Potrebbero chiedersi; “Mi trova ancora attraente?”, “Sta vedendo qualcun altro?” o “La nostra vita sessuale è finita?”.
Se entrambi ignorate il problema, è più probabile che questi pensieri mangeranno la vostra fiducia e autostima.
Se non hai la conversazione, i sentimenti di solitudine e persino il risentimento o il sospetto possono solo
aumentare e danneggiare ulteriormente la tua relazione.
Ricorda che i sintomi della disfunzione erettile sono legati a problemi di salute di base nella maggior parte degli uomini, quindi è importante iniziare la conversazione prima piuttosto che dopo, perché è molto probabile che non lo farà.
Quindi, hai preso la decisione di parlargli dei suoi problemi di erezione. E adesso? Come, dove e quando
dovresti iniziare la conversazione?
Scegli un momento in cui sai di essere libero da altre distrazioni. Non tenere la conversazione mentre ti prepari per uscire, ad esempio durante un pasto o in macchina. Assicurati di avere la conversazione quando non sarai interrotto da bambini, famiglia, visitatori, telefonate o altro.

Scegli un luogo neutro, tranquillo e privato. Non tenere la conversazione in camera da letto o quando è distratto da lavori domestici o da lavoro, ad esempio. Evita i momenti in cui potrebbe sentirsi esposto e vulnerabile, come prepararsi per andare a letto o fare il bagno o la doccia.
Inizia una conversazione con “Io” o “Noi”, ad esempio, “Sono preoccupato che non ti senti bene”, o “Dobbiamo parlare della tua salute, ne sono davvero preoccupato”.

Evita di dire “Devi riconoscere che hai un problema” o “Non mi trovi più attraente?”, Poiché potrebbe essere troppo conflittuale.
Avere la conversazione ED dovrebbe significare l’inizio di qualcosa di meglio per entrambi.
Anche se i problemi di erezione sono principalmente causati da condizioni di salute di base, problemi emotivi come
anche la depressione, l’ansia e lo stress possono avere lo stesso effetto. In entrambi i casi, i sintomi della disfunzione erettile possono causare danni alle relazioni e devono essere studiati al più presto. Insieme puoi agire per ottenere aiuto.

Dr. Giorgio Del Noce

Specialista in Andrologia

Specialista in sessuologia Clinica

Specialista in Urologia

Specialista in Chirurgia d’Urgenza

Prof.ssa Chiara Manieri

Specialista in Andrologia

Specialista in Endocrinologia

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Dietologia e Nutrizione

Dietologia e Nutrizione

Occuparsi di Dietologia e Nutrizione significa offrire un’assistenza dietologica completa e specialistica per problemi di aumento di peso, diabete, ipertensione arteriosa, dislipidemia, osteoporosi, malnutrizione, insufficienza renale, apnee notturne, patologie gastrointestinali (colon irritabile, intolleranza a glutine e lattosio), malattie neurodegenerative (Parkinson e ritardi mentali), allergie e intolleranze alimentari, gravidanza fisiologica, educazione a uno stile di vita sano, stile di vita vegetariano, vegano.

L’approccio è sempre di tipo multidisciplinare con la presenza di figure quali nutrizionista, dietista, laureato in scienze motorie, ed è finalizzato all’impostazione di un corretto stile di vita attraverso la correzione della dieta e l’adozione di stili di vita sani.

Il Servizio di Dietologia e Nutrizione è inoltre a supporto dell’attività riabilitativa.

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Cosa trattiamo

I Problemi più Frequenti

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L’acne è una problematica della pelle che colpisce la maggior parte delle persone ad un certo punto della vita. Causa macchie, pelle grassa e talvolta …

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Clamidia

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If you need your contraceptive pill, you can receive when and where you want

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Cistite è il nome che definisce un’infiammazione della vescica. Normalmente è causata da…

Diabetes
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Disfunzione Erettile

Erectyle Dysfunction

La disfunzione erettile è una condizione abbastanza comune che colpisce uomini di tutte le età.
Quali sono i sintomi della disfunzione erettile (DE)?

Irsutismo Femminile

Facial Hair L’irsutismo è un’eccessiva crescita di peli in alcune aree del corpo. È un problema che colpisce principalmente le donne…

Genital Herpes
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Genital herpes is a sexually transmitted infection (STI) passed on through vaginal, anal and oral sex…

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Genital warts is a common sexually transmitted infection (STI) passed on through vaginal, anal and, rarely, oral sex.

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Jet lag, also known as time zone change syndrome or desynchronosis, occurs when…

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Malaria: An infectious disease caused by protozoan parasites from…

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Chronic or persistent pain is pain that carries on for longer than 12 weeks despite medication or treatment.

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Period Delay

Women suppress their periods for a variety of reasons. Athletes use the method to avoid the …

Eiaculazione precoce

Premature Ejaculation L’eiaculazione precoce (in latino ejaculatio praecox) può essere definita come la difficoltà o incapacità da parte dell’uomo nell’esercitare il controllo volontario sull’eiaculazione.

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PrEP

PrEP (HIV Pre-exposure Prophylaxis) is a medicine for HIV negative people, is taken before sex, so it is pre-exposure. Prophylaxis means to prevent infection – in this case HIV…

Salute della Prostata

Prostate Health L’Ipertrofia Prostatica Benigna (IPB) è il termine medico per descrivere una prostata ingrossata, una condizione che può influenzare il modo …

Sleeping Problems
Sleeping Problems

Insomnia means you regularly have problems sleeping. It usually gets better by changing your sleeping habits.

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stop smoking

Half of all long-term smokers die early from smoking-related diseases, including …

Thrush
thrush

Thrush is a common yeast infection that affects men and women. It’s usually harmless but it can be uncomfortable and …

Traveller’s Diarrhoea
Traveller’s diarrhoea

Gastroenteritis can be caused by: a virus, bacteria a parasite. These infections can sometimes be caught during travel abroad…

Perdere Peso

weight loss Per coloro che sono in sovrappeso e obesi, perdere peso è importante per una serie di motivi. Molti sentono …

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Climaterio e menopausa

Climaterio e Menopausa

Il climaterio è il periodo di transizione dalla fase fertile della vita allo spegnimento della funzione ovarica. Nell’ambito di tale periodo si pone la comparsa dell’ultimo flusso mestruale spontaneo, menopausa. Ciò avviene in genere tra i 45 e i 55 anni, ma può verificarsi anche anni prima in caso di menopausa prematura o precoce.

  CLIMATERIO

La fase climaterica di transizione, caratterizzata da oscillazioni e squilibri nella produzione ormonale, può causare dei problemi soprattutto d’ordine emorragico, che si possono trattare, e anche prevenire, con terapie semplici e prive di rischi.

Solo una minoranza di donne passa in modo netto dalla regolarità mestruale alla menopausa. In genere, come conseguenza del progressivo esaurirsi del patrimonio di follicoli ovarici, si hanno irregolarità più o meno nette e durature. I cicli non-ovulatori, con produzione di estrogeni ma non di progesterone, sono caratterizzati in genere da anomalie della lunghezza. Il flusso può essere alternativamente molto breve o prolungato nel tempo, scarso o molto abbondante o, soprattutto in presenza di fibromatosi uterina, francamente emorragico. Queste irregolarità spesso si alternano, imprevedibilmente, a ripresa transitoria di una regolare funzione ovulatoria.

Possono comparire anche disturbi soggettivi dovuti, in una prima fase, a relativa iperproduzione di estrogeni (gonfiore, dolorabilità al seno, ritenzione idrica), e poi, in una seconda fase, dapprima in modo transitorio e poi man mano più netto e costante, al declinare della produzione di estrogeni. Con la carenza di estrogeni possono manifestarsi vari disturbi che nel loro insieme costituiscono la cosiddetta sindrome climaterica (vampate, sudorazioni, turbe del sonno, modificazione dell’umore). Tali disturbi sono causati o favoriti dallo squilibrio che si determina a livello dei centri neurovegetativi per il passaggio da una condizione caratterizzata da un buon livello di estrogeni ad un’altra caratterizzata da sostanziale carenza di estrogeni. La sensibilità alla modificazione ormonale differisce notevolmente da donna a donna. Ad esempio, una minoranza di donne lamenta anche disturbi particolari quali calo della memoria, perdita del senso di benessere, sensazione di asciuttezza dei genitali a seguito della carenza ormonale. Altre non hanno disturbo alcuno.

 Impiego dei progestinici nella fase di transizione alla menopausa. In questa fase vi è il rischio di emorragie, derivanti da una mucosa endouterina fatta crescere dagli estrogeni ma non preparata ad una regolare desquamazione per assenza di progesterone. La somministrazione periodica (ogni 2-3 mesi, oppure mensile, a seconda dei casi) di progesterone o di un progestinico pone le premesse perché si abbia, alla fine del trattamento, una desquamazione la più regolare possibile, con un flusso similmestruale. Quando, per sopravvenuta carenza anche di estrogeni, la mucosa endouterina non cresce più, la somministrazione del progestinico non è più seguita da perdita alcuna. L’impiego del progestinico contribuisce così a segnalare il passaggio alla fase di carenza di estrogeni.

In qualche caso, per spiccati disturbi soggettivi, è opportuno aggiungere piccole quantità di estrogeni; in altri casi è conveniente utilizzare preparati estro-progestinici contraccettivi.

Menopausa

Dopo la menopausa, oltre ai disturbi soggettivi (sindrome climaterica) che possono essere molto fastidiosi e che durano in qualche caso anche per anni, la carenza di estrogeni può causare altri problemi. Sono disponibili trattamenti (terapie ormonali e altro) in grado di eliminare i disturbi e di contrastare, con efficacia e sicurezza, i problemi.

Gli estrogeni influenzano molti tessuti ed apparati. Non stupisce quindi che la carenza di questi ormoni possa (con differenze da un soggetto all’altro) accelerare i processi regressivi dovuti anche all’invecchiamento, a livello del sistema cardiovascolare, dell’apparato genitale e del tessuto osseo.

Gli estrogeni costituiscono un importante fattore di protezione del tessuto osseo. Sintantoché sono presenti tali ormoni, il continuo alternarsi di decostruzione e di ricostruzione è in sostanziale equilibrio. Con la menopausa e il conseguente calo ormonale, si accentua la decostruzione con una perdita accelerata e più o meno rilevante di tessuto osseo, cui segue un’ulteriore lenta perdita negli anni successivi. Le donne che, per fattori costituzionali o altro, già prima della menopausa presentano una massa ossea poco consistente o che registrano una più netta perdita post-menopausale, possono più facilmente andare incontro, nel tempo, all’osteoporosi e a fratture su base osteoporotica (cedimenti vertebrali e, più avanti negli anni, frattura del collo del femore).

L’alterato trofismo dei tessuti, causato dalla carenza estrogenica, determina in circa una donna su tre disturbi a livello dei genitali che rendono il rapporto sessuale insoddisfacente o fastidioso, e a volte francamente doloroso (dispareunia). Si innesca con facilità un circolo vizioso per cui, dato il ricordo più o meno conscio del disagio, ci si avvicina al rapporto senza quel grado di desiderio necessario all’adeguata preparazione dei tessuti genitali . Ne derivano ulteriori problemi, comprese possibili ripercussioni cistitiche, tanto che spesso si tende a rinunciare al rapporto. E’ molto importante che si prendano provvedimenti ai primi segni, onde evitare di cadere nel “circolo vizioso”. Il medico può aiutare, prescrivendo trattamenti locali a base di sostanze eutrofizzanti (acido ialuronico o simili) e anche a base di estrogeni attivi solo localmente, oltre a creme o gel lubrificanti. In alcuni casi può essere opportuna, per alcuni mesi, una terapia ormonale sistemica (TO) o, in alternativa, un prodotto specifico, l’ospemifene. Risultati buoni si possono ottenere con la fisioterapia del pavimento pelvico, la struttura muscolo-connettivale in cui è inserita la parte più esterna dell’ apparato uro-genitale. Questi esercizi sono anche preziosi per prevenire o contrastare le forme di incontinenza urinaria , sia quella “da urgenza” sia “ quella “da sforzo”, che interessano nell’ insieme circa una donna su due dopo i 50 anni.

L’impiego di una terapia ormonale (TO) di tipo sistemico comporta indubbi benefici nei confronti dei problemi sessuologici (meno nei confronti dell’ incontinenza, in particolare quella “da sforzo”). Le indicazioni alla TO sono: la menopausa prematura, forti disturbi soggettivi (vampate etc.), quadro di osteoporosi in donne al di sotto dei 60 anni .

Stile di vita. L’osservare alcune norme costituisce un fattore di riduzione dei principali rischi del periodo post-menopausale (osteoporosi, patologia cardiovascolare e anche rischio tumorale). Nella maggior parte dei soggetti ciò può essere sufficiente, eventualmente con l’aggiunta di trattamenti locali per migliorare il trofismo della parete vaginale. L’incrementare l’attività fisica comporta: miglioramento del tono dell’umore (maggiore tollerabilità delle vampate); miglioramento dell’insonnia; riduzione del rischio osseo; riduzione del rischio cardiovascolare; miglioramento della circolazione negli arti inferiori; freno nei confronti dei processi artrosici; riduzione del rischio tumorale (mammella, endometrio, colon). Le persone non abituate ad esercizi ginnico-sportivi dovrebbero puntare soprattutto sul camminare (1/2 ora al giorno a passo veloce comporta indubbi vantaggi per la salute) e fare cyclette. Per ridurre vampate e sudorazioni evitare l’eccesso di caffè e the, nonché il cioccolato, i cibi piccanti e gli alcoolici. Ma soprattutto, una sana alimentazione è importante per ridurre sia il rischio vascolare sia il rischio di osteoporosi, diminuendo nel contempo il rischio di tumori. Al riguardo, è opportuna un’alimentazione non eccessiva (1800-2000 calorie al dì) e variata, ma che sia: povera di grassi d’origine animale (burro, carni rosse, salumi, etc), di zuccheri a rapido assorbimento e di sale. Quindi un’alimentazione di tipo mediterraneo, con: farinacei poco raffinati (pane integrale e pasta di grano duro); pesce e molte verdure poco conditi; latte o yogurt scremati; poco o niente cibi dolci; frutta fresca; piccole quantità di alcoolici.

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Clamidia

Clamidia

Chlamydia is one of the most common sexually transmitted infections (STIs) in the UK.

Chlamydia is one of the most common sexually transmitted infections (STIs) in the UK. It’s passed on through unprotected sex (sex without a condom) and is particularly common in sexually active teenagers and young adults.If you live in England, are under 25 and are sexually active, it’s recommended that you get tested for chlamydia every year or when you change sexual partner.

Symptoms of chlamydia

Most people with chlamydia don’t notice any symptoms and don’t know they have it.

If you do develop symptoms, you may experience:

  • pain when peeing
  • unusual discharge from the vagina, penis or rectum (back passage)
  • in women, pain in the tummy, bleeding after sex and bleeding between periods
  • in men, pain and swelling in the testicles

If you think you’re at risk of having an STI or have any symptoms of chlamydia, visit your GP, community contraceptive service or local genitourinary medicine (GUM) clinic to get tested.

How do you get chlamydia?

Chlamydia is a bacterial infection. The bacteria are usually spread through sex or contact with infected genital fluids (semen or vaginal fluid).You can get chlamydia through:

  • unprotected vaginal, anal or oral sex
  • sharing sex toys that aren’t washed or covered with a new condom each time they’re used
  • your genitals coming into contact with your partner’s genitals – this means you can get chlamydia from someone even if there is no penetration, orgasm or ejaculation
  • infected semen or vaginal fluid getting into your eye

It can also be passed by a pregnant woman to her baby .

Chlamydia can’t be passed on through casual contact, such as kissing and hugging, or from sharing baths, towels, swimming pools, toilet seats or cutlery.

Symptoms in women

At least 70% of women with chlamydia don’t notice any symptoms. If they do get symptoms, the most common include:

  • pain when urinating
  • unusual vaginal discharge
  • pain in the tummy or pelvis
  • pain during sex
  • bleeding after sex
  • bleeding between periods

If chlamydia is left untreated, it can spread to the womb and cause a serious condition called pelvic inflammatory disease (PID). This is a major cause of ectopic pregnancy and infertility in women.

Symptoms in men

At least half of all men with chlamydia don’t notice any symptoms. If they do get symptoms, the most common include:

  • pain when urinating
  • white, cloudy or watery discharge from the tip of the penis
  • burning or itching in the urethra (the tube that carries urine out of the body)
  • pain in the testicles

If chlamydia is left untreated, the infection can cause swelling in the epididymis (the tubes that carry sperm from the testicles) and the testicles. This could affect your fertility.

Chlamydia in the rectum, throat or eyes

Chlamydia can also infect:

  • the rectum (back passage) if you have unprotected anal sex – this can cause discomfort and discharge from your rectum
  • the throat if you have unprotected oral sex – this is uncommon and usually causes no symptoms
  • the eyes if they come into contact with infected semen or vaginal fluid – this can cause eye redness, pain and discharge (conjunctivitis)

Is chlamydia serious?

Although chlamydia doesn’t usually cause any symptoms and can normally be treated with a short course of antibiotics, it can be serious if it’s not treated early on.

If left untreated, the infection can spread to other parts of your body and lead to long-term health problems, such as pelvic inflammatory disease (PID), epididymo-orchitis (inflammation of the testicles) and infertility. It can also sometimes cause reactive arthritis.

This is why it’s important to get tested and treated as soon as possible if you think you might have chlamydia.

Getting tested for chlamydia

Testing for chlamydia is done with a urine test or a swab test. You don’t always need a physical examination by a nurse or doctor.

Anyone can get a free and confidential chlamydia test at a sexual health clinic, a genitourinary medicine (GUM) clinic or a GP surgery.

People under 25 years old can also get tested by the National Chlamydia Screening Programme (NCSP). This is often in places such as pharmacies, contraception clinics or colleges. If you live in England, you’re under 25 and you’re sexually active, you should get tested for chlamydia every year or when you change sexual partner, as you’re more likely to catch it.

You can also buy chlamydia testing kits to do at home.

Preventing chlamydia

Anyone who is sexually active can catch chlamydia. You’re most at risk if you have a new sexual partner or don’t use a barrier method of contraception, such as a condom, when having sex.

You can help to prevent the spread of chlamydia by:

  • using a condom every time you have vaginal or anal sex
  • using a condom to cover the penis during oral sex
  • using a dam (a piece of thin, soft plastic or latex) to cover the female genitals during oral sex or when rubbing female genitals together
  • not sharing sex toys

If you do share sex toys, wash them or cover them with a new condom between each person who uses them.

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