Dietologia e Nutrizione

Dietologia e Nutrizione

Occuparsi di Dietologia e Nutrizione significa offrire un’assistenza dietologica completa e specialistica per problemi di aumento di peso, diabete, ipertensione arteriosa, dislipidemia, osteoporosi, malnutrizione, insufficienza renale, apnee notturne, patologie gastrointestinali (colon irritabile, intolleranza a glutine e lattosio), malattie neurodegenerative (Parkinson e ritardi mentali), allergie e intolleranze alimentari, gravidanza fisiologica, educazione a uno stile di vita sano, stile di vita vegetariano, vegano.

L’approccio è sempre di tipo multidisciplinare con la presenza di figure quali nutrizionista, dietista, laureato in scienze motorie, ed è finalizzato all’impostazione di un corretto stile di vita attraverso la correzione della dieta e l’adozione di stili di vita sani.

Il Servizio di Dietologia e Nutrizione è inoltre a supporto dell’attività riabilitativa.

Specialisti in Dietologia e Nutrizione

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Prof. Giuseppe Maria Rovera
Specialista in Dietologia e Nutrizione
Specialista in Scienza dell’Alimentazione
Specialista in Psicologia Clinica
Mirabelli
Dr.ssa Marzia Mirabelli

Specialista in Dietologia e Nutrizione

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Diabetologia

Diabetologia

Il termine diabete deriva dalla lingua greca e significa “che passa attraverso”, in altri termini, notando che i sintomi prevalenti di esordio erano le molte urine (poliuria) e il dimagrimento progressivo, i medici greci, tra i quali il principale …

fu Aretheus di Cappadocia, immaginarono che il corpo “si sciogliesse in acqua” dal verbo “diabaino”, sciogliersi, passare attraverso. Sotto la voce diabete sono riportate diverse patologie che corrispondono a due quadri clinici diversi: il diabete tipo 1 – conseguente alla impossibilità dell’organismo di produrre insulina; il diabete tipo 2 – in cui l’insulina prodotta non è sufficiente a regolarizzare le glicemie. Nel primo caso la terapia non può fare a meno dell’utilizzo di insulina fornita dall’esterno. Nel secondo caso è a volte possibile gestire o avere una remissione del diabete con dieta, esercizio fisico e compresse ipoglicemizzanti; nella lingua latina  questa malattia è stata identificata con il termine diabetes, che significa “sifone”.

Specialisti in Diabetologia

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Dr.ssa Michela Tomelini
Specialista in Endocrinologia
Specialista in Diabetologia
Specialista in Fisiopalogia Medicica
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Dermatologia

Dermatologia

La dermatologia (dal greco derma, pelle) è la branca della medicina che si occupa delle patologie a carico della pelle e degli annessi cutanei (peli, capelli, unghie, ghiandole sudoripare).
La dermosifilopatia studia invece le malattie cutanee associate a malattie sessualmente trasmissibili.

I dermatologi sono medici specializzati nella diagnosi e trattamento di malattie e tumori della pelle e dei suoi annessi.

Storicamente la venereologia, che si occupa di diagnosticare e trattare le malattie sessualmente trasmissibili, è nata e si è affinata come branca della dermatologia.

La dermatologia comprende molti aspetti sia medici che chirurgici; ad esempio la terapia chirurgica dei tumori cutanei (compresa la chirurgia micrografica di Mohs), la chirurgia laser, la terapia fotodinamica, i trattamenti estetici basati sull’impiego di tossina botulinica e sui riempitivi a base di acido jaluronico (filler), la scleroterapia e la liposuzione, i peeling chimici.

Tra i dermatologi, ve ne sono alcuni particolarmente esperti in alcuni specifici aspetti della branca specialistica:

  • Il dermopatologo è un dermatologo esperto nella lettura ed interpretazione dei preparati istologici.
  • Il dermatologo pediatrico è esperto nella diagnosi e nella cura delle malattie dermatologiche dei bambini.
  • L’immunodermatologo è esperto nella diagnosi e nella cura delle malattie della pelle ad eziopatogenesi immunopatologica, come ad esempio le malattie bollose (pemfigo), il lupus eritematoso etc.

La pelle costituisce l’organo più esteso del corpo e allo stesso tempo il più visibile. Sebbene alcune malattie dermatologiche riguardino esclusivamente la pelle, molte altre sono la manifestazione di un disturbo sistemico, ovvero che interessa diversi tessuti o organi del corpo. Di conseguenza la formazione del dermatologo deve comprendere correlazioni con altre specialità e ricercarne il lavoro in Equipe con  Reumatologi (molti disturbi reumatici possono manifestarsi con segni e sintomi a livello della cute), Immunologi, Neurologi (es. le “sindromi neurocutanee”, come la neurofibromatosi e la sclerosi tuberosa), Infettivologi ed Endocrinologia, soprattuto per l’Acne. Anche l’angiologia e la flebologia fanno parte del bagaglio culturale del dermatologo.

Lo studio della genetica sta assumendo progressivamente maggior rilevanza.

È stato accertato anche il riscontro di correlazioni tra patologie della pelle (acne, alopecia, psoriasi, dermatiti, ecc.) con aspetti emotivi e/o da condizioni di stress

Specialisti in Dermatologia

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Dr. Michele Panzone
Specialista in Dermatologia e Venerologia
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Deficit erettile

Deficit Erettile

La disfunzione erettile consiste nell’incapacità di ottenere o mantenere un’erezione soddisfacente per la durata del rapporto sessuale.

Può comparire a tutte l’età, dalla giovinezza alla vecchiaia; per alcuni uomini può essere un problema occasionale mentre per altri diventa un problema frequente. Quando si presenta in episodi isolati può riflettere un disturbo fisico momentaneo o essere collegata a problemi psico-emotivi.

La disfunzione erettile viene classificata in psicogena e organica, anche se frequentemente la DE riconosce una causa mista (organica-psicologica).

Le cause organiche sono distinte in:

  • vascolare
  • ormonale
  • neurologica
  • malattie sistemiche (tra le quali il diabete mellito)
  • iatrogena (terapia farmacologica).

Nei giovani la causa più frequente è di natura psicogena, ad esempio fattori o situazioni quali l’ansia da prestazione.

Le cause vascolari rappresentano il principale fattore responsabile di DE di natura organica e possono riguardare l’afflusso arterioso e/o il deflusso venoso. Numerose evidenze sperimentali e cliniche hanno dimostrato che la disfunzione erettile su base arteriosa precede un possibile danno vascolare in altri distretti dell’organismo (cuore, cervello, ecc.). Pertanto, la DE potrebbe rappresentare un sintomo di allarme di importanti patologie sistemiche.

I principali fattori di rischio della DE sono:

  • il fumo di sigaretta
  • l’alcol
  • le dislipidemie
  • la presenza di patologie cardiovascolari, come l’ipertensione
  • il diabete mellito
  • le patologie ormonali
  • le infezioni uro-genitali.

Il mantenimento di un corretto stile di vita e la riduzione dei fattori di rischio, consente di limitare la possibilità di sviluppare tale patologia.

Riguardo la diagnosi, il corretto approccio prevede un’anamnesi e un esame obiettivo volti a identificare: le possibili cause, le terapie farmacologiche concomitanti o le patologie a prevalente componente psico-relazionale interferenti con la funzione sessuale.

Equipe Medica per la gestione globale del Deficit Erettile

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Chirurgia Plastica ed Estetica

Chirurgia plastica ed estetica

La chirurgia plastica, (dal greco plastikos, ossia “plasmare”, “modellare”) è una branca della chirurgia che…

La chirurgia plastica, (dal greco plastikos, ossia “plasmare”, “modellare”) è una branca della chirurgia che si propone di correggere e riparare i difetti morfologico-funzionali e quando alla chirurgia plastica si affianca l’estetica si entra in un campo della medicina profondamente complesso e delicato perché oltre che di bellezza e di possibile ritrovato senso di appagamento estetico, si parla di benessere e ancor più di salute. Se stai valutando di ricorrere alla chirurgia estetica per ridurre o per eliminare un particolare difetto o per intervenire risolutivamente su un disturbo invalidante tanto sotto l’aspetto fisico che psicologico sei nel posto giusto.

Specialisti in Chirurgia plastica ed estetica

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Dott. Marco Fraccalvieri
Specialista in Chirurgia Plastica e Ricostruttiva
Specialista in Chirurgia Estetica
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Chirurgia Estetica

Chirurgia Estetica

La chirurgia estetica è una branca chirurgica che, a differenza delle altre, come la chirurgia plastica che ha uno scopo “funzionale” e “riparativo”, in questo caso è finalizzata a migliorare o semplicemente modificare l’aspetto fisico di pazienti clinicamente sani.

Interventi di chirurgia estetica
Gli interventi possono riguardare il viso, in particolar modo il: naso (rinoplastica), le palpebre (blefaroplastica), il mento (genioplastica) e le orecchie (otoplastica). Possono essere inoltre diretti alla rimozione delle rughe (ritidectomia o lifting) o del tessuto adiposo (liposuzione o lipoaspirazione). Altri interventi sul viso riguardano gli zigomi, la mandibola e la mascella.

La chirurgia della mammella permette l’ingrandimento (mastoplastica additiva), la riduzione (mastoplastica riduttiva) o il sollevamento del seno (mastopessi). Essa può avere un ruolo anche nel sesso maschile in caso di ginecomastia.

La chirurgia estetica si occupa anche di interventi di addominoplastica per la rimozione di tessuto cutaneo-adiposo con o senza riavvicinamento dei muscoli della parete dell’addome  stesso e di liposuzione, per la rimozione del tessuto adiposo in eccesso. Quando alla chirurgia si affianca l’estetica si entra in un campo della medicina profondamente complesso e delicato perché oltre che di bellezza e di possibile ritrovato senso di appagamento estetico, si parla di benessere e – ancor più – di salute. Se stai valutando di ricorrere alla chirurgia estetica per ridurre o per eliminare un particolare difetto o per intervenire risolutivamente su un disturbo “invalidante” tanto sotto l’aspetto fisico che psicologico, è fondamentale realizzare una ricerca approfondita sui professionisti del settore e compiere una scelta fondata su criteri concreti e obiettivi. Senza ombra di esitazione è possibile annoverare il Dottor Fraccalvieri tra i migliori chirurghi estetici operanti nella città di Torino . L’altissima professionalità, riconosciuta anche a livello internazionale, ne fa un punto di riferimento assolutamente sicuro per problematiche da indagare ed eventualmente affrontare con interventi di chirurgia estetica. Da quelli considerati interventi di “routine” a quelli più delicati e complessi, il Dottor Fraccalvieri esamina con cura e minuziosa attenzione ogni problematica che gli venga sottoposta, condividendo con il paziente gli obiettivi da perseguire e il percorso più opportuno da intraprendere. Gli interventi che effettua il Dottor Fraccalvieri  riguardano in particolare addome, arti inferiori e superiori, faccia e collo, torace uomo/donna. Da non sottovalutare è l’aspetto umano. il Dottor Fraccalvieri è sempre attento e rispettoso della privacy di ogni paziente, perseguendo con altissima professionalità l’obiettivo di risolvere con successo ogni problematica. Un convincimento che ha sempre accompagnato il Dottor Fraccalvieri nell’esecuzione di questa branca chirurgica specialistica è sempre stato: “Migliorare si, ma senza stravolgere l’aspetto delle persone” 

Specialisti in Chirurgia Estetica

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Dott. Marco Fraccalvieri
Specialista in Chirurgia Plastica e Ricostruttiva
Specialista in Chirurgia Estetica
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Chirurgia Plastica e Ricostruttiva

Chirurgia Plastica e Ricostruttiva

La chirurgia plastica e plastico-ricostruttiva, (dal greco plastikos, ossia “plasmare”, “modellare”) è una branca della chirurgia che si propone di correggere e riparare i difetti morfologico-funzionali o le perdite di sostanza di svariati tessuti (cute, sottocute, fasce, muscoli, ossa, ecc.) sia congenite, che secondarie a traumi, neoplasie o malattie degenerative. Le tecniche fondamentali più utilizzate sono rappresentate dagli innesti e dai lembi.

La chirurgia plastica è una delle poche specializzazioni chirurgiche non “distrettuali” o di “apparato” opera quindi su qualsiasi distretto corporeo. Ciò comporta che la chirurgia plastica abbia diverse sub-specializzazioni: la chirurgia della testa-collo, la chirurgia della mammella, la chirurgia della mano, il rimodellamento corporeo (il cosiddetto body-contouring), la chirurgia degli arti inferiori, la chirurgia delle ustioni, la chirurgia ricostruttiva.
Godere di una buona salute è fondamentale per affermare il proprio diritto a un’alta qualità della vita. Gli interventi di chirurgia plastica, permettono alla persona di riappropriarsi di corrette e fondamentali attività fisiche, come anche quella respiratoria, attraverso specifici interventi realizzati con assoluta precisione e affidabilità. Tra i chirurghi plastici è proprio il Dottor Fraccalvieri a intervenire presso il proprio studio su pazienti desiderosi di risolvere definitivamente problematiche che finiscono con l’avere anche importanti ripercussioni sul rapporto salute – qualità della vita quotidiana. I numerosi casi di chirurgia plastica affrontati con successo sono la testimonianza dell’altissima specializzazione che lo caratterizza. Il Dottor Fraccalvieri  realizza interventi di addominoplastica, biefaroplastica superiore ed inferiore, mastopessi e affronta con successo interventi di chirurgia ricostruttiva e riparativa. Il Dottor Fraccalvieri sarà sempre lieto di contribuire a un ritrovato senso di benessere, armonia ed equilibrio della persona accompagnandola in tutte le fasi pre e post operatorie. Per ogni possibile problematica legata alla salute è assolutamente necessario affidarsi a uno specialista: il Dottor Fraccalvieri, chirurgo plastico conosciuto a livello internazionale, saprà accompagnare ogni paziente nel delicato percorso di chirurgia plastica che restituirà a ognuno salute e una nuova visione di se stessi.

Specialisti in Chirurgia Plastica e Ricostruttiva

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Dott. Marco Fraccalvieri
Specialista in Chirurgia Plastica e Ricostruttiva
Specialista in Chirurgia Estetica

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Chirurgia cervico-facciale

Chirurgia Cervico-Facciale

La chirurgia cervico-facciale è la branca medico-chirurgica che si occupa delle condizioni fisiologiche e patologiche dei seguenti distretti: orecchio, osso temporale, base del cranio laterale e anteriore, naso, seni paranasali, cavo orale, faringe, laringe, trachea, esofago, testa, collo, tiroide, ghiandole salivari e lacrimali. Questa specialità è quindi dedicata alla diagnosi e al trattamento dei disturbi che possono colpire la funzione uditiva, vestibolare, olfattiva, gustativa, il senso dell’equilibrio, la funzione della parola e della voce, nonché le patologie a carico dei nervi cranici. Le principali disfunzioni a carico di questi distretti possono avere un’origine tumorale, infettiva o traumatica (ad esempio a seguito di un incidente sportivo).

Sintomatologia dei tumori del distrettocervico-facciale

I tumori benigni e maligni del distretto testa-collo (o distretto cervico-facciale) colpiscono il cavo orale (bocca, lingua e gengive), la faringe, la laringe e l’ipofaringe, i seni paranasali, le ghiandole salivari, la tiroide e le paratiroidi. La laringe è la sede di comparsa più frequente, seguita da cavo orale e faringe.
Il 90% dei tumori maligni della testa e del collo è rappresentato dai carcinomi spinocellulari: si tratta di tumori maligni della pelle, chiamati anche carcinomi a cellule squamose poiché hanno origine nelle cellule squamose dell’epidermide. Insorge generalmente in età avanzata e si manifesta con un segno cutaneo distintivo. L’esposizione ai raggi ultravioletti gioca un ruolo fondamentale nelle mutazione genetiche che portano all’insorgere di questo tipo di tumore. Per questo motivo, sebbene possa potenzialmente presentarsi in qualsiasi area del corpo, colpisce più di frequente alcune zone specifiche (tra cui il viso e le orecchie, ma anche il dorso delle mani e il cuoio capelluto, perché sono quelle più esposte al sole).
Il restante 10% è rappresentato invece da tumori con un’istologia diversa. Rimangono generalmente confinati alla sede di origine per qualche mese. Solo successivamente, la malattia infiltra i tessuti confinanti e mette in atto un processo chiamato “metastatizzazione”, andando a diffondersi ai linfonodi del collo.
La malattia tumorale si manifesta attraverso la comparsa di un nodulo o di un gonfiore al collo causato dall’ingrossamento dei linfonodi. Più raramente il tumore si manifesta con la mancanza di respiro: si possono avvertire senso di affanno durante la notte, sotto sforzo o, nel caso di un tumore di notevoli dimensioni, difficoltà respiratorie persino in condizioni di riposo.
Il sintomo iniziale di una neoplasia a carico della laringe è molto spesso la disfonia (alterazione della voce), ma può manifestarsi anche con la comparsa di difficoltà di deglutizione e di un dolore che può estendersi fino all’orecchio, soprattutto quando la malattia è ad uno stadio avanzato.
Il tumore della faringe può interessare una delle tre porzioni di cui si compone: il rinofaringe (parte superiore), l’orofaringe (parte intermedia) e l’ipofaringe (parte inferiore). Il tumore si accompagna ad una sensazione di fastidio, di corpo estraneo o di dolore alla gola (talvolta esteso all’orecchio per l’interessamento delle radici nervose), ma anche a difficoltà a deglutire, alito cattivo, voce nasale o abbondante produzione di saliva. Nel caso specifico del tumore del rinofaringe, la sintomatologia è però più subdola perché, almeno nella fase iniziale della malattia, tende ad essere di poco rilievo (otiti recidivanti, sensazione di orecchie tappate, naso chiuso, abbondanti secrezioni nasali). Nei casi di malattia più avanzata, quando la malattia sconfina dal rinofaringe andando ad interessare la parte più profonda, cioè l’endocranio, il paziente avverte cefalea (anche violenta e non rispondente ai comuni trattamenti), perdita dell’olfatto, calo della visione o visione doppia.
Il tumore del cavo orale può interessare la lingua, le gengive, la superficie interna della guancia, il labbro, il pavimento della bocca o il palato. I sintomi sono spesso sfumati: il paziente può accusare modesti sanguinamenti o riferire la presenza di piccole vesciche o ferite che non rimarginano: ulcere o lesioni nella bocca possono quindi considerarsi dei segnali d’allarme da non trascurare.
Nei tumori dei seni paranasali (cavità nasali, seno mascellare, etmoide) prevale il senso di ostruzione nasale, raffreddore persistente e frequenti perdite di sangue dal naso. La malattia si manifesta talvolta con dolore, alterazione della sensibilità della cute del volto o addirittura paralisi, poiché la patologia può invadere i nervi, i muscoli o le cartilagini vicine.
La sintomatologia associata al tumore delle ghiandole salivari è scarsa o assente, almeno nelle fasi iniziali; quando la malattia è estesa, i sintomi possono essere rappresentati da una massa indolente alla palpazione situata a livello della mandibola, ma anche al di sotto di essa, oppure masse all’interno del cavo orale, paralisi di metà del volto o difficoltà ad aprire la bocca.

Diagnosi e trattamento chirurgico dei tumori del distretto cervico-facciale
La diagnosi di un tumore della testa e del collo si avvale di esami strumentali e diagnostici che permettono di confermare o meno la presenza della malattia sospettata, soprattutto tramite test di laboratorio (esami del sangue e delle urine), risonanza magnetica, TAC e biopsia (per confermare il tipo di tumore).
La chirurgia è il trattamento di scelta, poiché è quello che senza dubbio garantisce le maggiori probabilità di cura. Spetta però al chirurgo giudicare la resecabilità della neoplasia e se il paziente sia quindi operabile o meno. Solo un chirurgo esperto può infatti valutare la possibilità di asportare la malattia in modo macroscopicamente completo, senza necessità di sacrificare delle strutture vitali o delle strutture la cui assenza comporterebbe una qualità di vita inaccettabile per il paziente.
La chirurgia oncologica delle neoplasie nel distretto testa-collo prevede talvolta l’asportazione completa o parziale della sede anatomica colpita, soprattutto quando quest’ultima si trova in uno stadio avanzato (nel caso dell’asportazione della laringe o di parte di essa, si parla ad esempio di laringectomia). Questi interventi prevedono la ricostruzione delle strutture asportate, nonché una presa a carico multidisciplinare del paziente fin dall’immediata fase post-operatoria al fine di ripristinare le funzioni della respirazione, della deglutizione e della fonazione. Ricorrendo nuovamente all’esempio del tumore più frequente, ovvero quello alla laringe, la riabilitazione vocale del paziente a seguito di laringectomia può comportare l’applicazione di una protesi fonetica (una valvola unidirezionale che permette il passaggio dell’aria espiratoria dal tracheostoma alla faringe e nel contempo non permette il passaggio di liquidi dalla faringe alla trachea).
Se il carcinoma viene diagnosticato in fase precosse ed ha un’estensione limitata, lo specialista può allora scegliere di ricorrere alla chirurgia funzionale, che comporta l’asportazione del tumore rispettando i meccanismi della deglutizione, della fonazione e della respirazione. Questo approccio terapeutico prevede una perfetta conoscenza dei limiti di estensione della neoplasia al fine di procedere all’escissione radicale, ma deve tenere anche conto dello stato generale del paziente (ad es. la sua funzionalità respiratoria).

Le altre affezioni trattabili con la chirurgia cervico-facciale
La chirurgia cervico-facciale può rendersi necessaria anche per il trattamento di tutti quei disturbi a carico del distretto testa-collo, ad esempio di natura infettiva, in cui altri tipi di trattamento di tipo medico e medicamentoso si siano dimostrati inefficaci. Ad esempio, nel caso di una sinusite cronica in cui si sono rivelati di scarsa utilità sia la terapia antiinfiammatoria o antidecongestionante che la terapia di drenaggio del muco, sussistono le condizioni per praticare uno specifico intervento chirurgico finalizzato a consentire il passaggio e l’eliminazione del muco attraverso i seni paranasali e le cavità nasali.
Altro tipo di esempio è costituito dagli interventi microchirurgici all’orecchio, che permettono la ricostruzione dei timpani perforati o la sostituzione della catena degli ossicini dell’udito.

Specialisti in Chirurgia Cervico-Facciale

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Prof. Andrea Cavalot
Specialista in Otorinolaringoiatria
Specialista in Chirurgia Cervico-Facciale
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Balanite

La balanite è un’irritazione e un’infiammazione, con comparsa di macchie rosse, sulla parte superiore del glande. Talvolta può estendersi anche al prepuzio ed in tal caso si definisce balanopostite.

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Climaterio e Menopausa

Climaterio e Menopausa

Il climaterio è il periodo di transizione dalla fase fertile della vita allo spegnimento della funzione ovarica. Nell’ambito di tale periodo si pone la comparsa dell’ultimo flusso mestruale spontaneo, menopausa. Ciò avviene in genere tra i 45 e i 55 anni, ma può verificarsi anche anni prima in caso di menopausa prematura o precoce.

Climaterio

La fase climaterica di transizione, caratterizzata da oscillazioni e squilibri nella produzione ormonale, può causare dei problemi soprattutto d’ordine emorragico, che si possono trattare, e anche prevenire, con terapie semplici e prive di rischi.

Solo una minoranza di donne passa in modo netto dalla regolarità mestruale alla menopausa. In genere, come conseguenza del progressivo esaurirsi del patrimonio di follicoli ovarici, si hanno irregolarità più o meno nette e durature. I cicli non-ovulatori, con produzione di estrogeni ma non di progesterone, sono caratterizzati in genere da anomalie della lunghezza. Il flusso può essere alternativamente molto breve o prolungato nel tempo, scarso o molto abbondante o, soprattutto in presenza di fibromatosi uterina, francamente emorragico. Queste irregolarità spesso si alternano, imprevedibilmente, a ripresa transitoria di una regolare funzione ovulatoria.

Possono comparire anche disturbi soggettivi dovuti, in una prima fase, a relativa iperproduzione di estrogeni (gonfiore, dolorabilità al seno, ritenzione idrica), e poi, in una seconda fase, dapprima in modo transitorio e poi man mano più netto e costante, al declinare della produzione di estrogeni. Con la carenza di estrogeni possono manifestarsi vari disturbi che nel loro insieme costituiscono la cosiddetta sindrome climaterica (vampate, sudorazioni, turbe del sonno, modificazione dell’umore). Tali disturbi sono causati o favoriti dallo squilibrio che si determina a livello dei centri neurovegetativi per il passaggio da una condizione caratterizzata da un buon livello di estrogeni ad un’altra caratterizzata da sostanziale carenza di estrogeni. La sensibilità alla modificazione ormonale differisce notevolmente da donna a donna. Ad esempio, una minoranza di donne lamenta anche disturbi particolari quali calo della memoria, perdita del senso di benessere, sensazione di asciuttezza dei genitali a seguito della carenza ormonale. Altre non hanno disturbo alcuno.

 Impiego dei progestinici nella fase di transizione alla menopausa. In questa fase vi è il rischio di emorragie, derivanti da una mucosa endouterina fatta crescere dagli estrogeni ma non preparata ad una regolare desquamazione per assenza di progesterone. La somministrazione periodica (ogni 2-3 mesi, oppure mensile, a seconda dei casi) di progesterone o di un progestinico pone le premesse perché si abbia, alla fine del trattamento, una desquamazione la più regolare possibile, con un flusso similmestruale. Quando, per sopravvenuta carenza anche di estrogeni, la mucosa endouterina non cresce più, la somministrazione del progestinico non è più seguita da perdita alcuna. L’impiego del progestinico contribuisce così a segnalare il passaggio alla fase di carenza di estrogeni.

In qualche caso, per spiccati disturbi soggettivi, è opportuno aggiungere piccole quantità di estrogeni; in altri casi è conveniente utilizzare preparati estro-progestinici contraccettivi.

Menopausa

Dopo la menopausa, oltre ai disturbi soggettivi (sindrome climaterica) che possono essere molto fastidiosi e che durano in qualche caso anche per anni, la carenza di estrogeni può causare altri problemi. Sono disponibili trattamenti (terapie ormonali e altro) in grado di eliminare i disturbi e di contrastare, con efficacia e sicurezza, i problemi.

Gli estrogeni influenzano molti tessuti ed apparati. Non stupisce quindi che la carenza di questi ormoni possa (con differenze da un soggetto all’altro) accelerare i processi regressivi dovuti anche all’invecchiamento, a livello del sistema cardiovascolare, dell’apparato genitale e del tessuto osseo.

Gli estrogeni costituiscono un importante fattore di protezione del tessuto osseo. Sintantoché sono presenti tali ormoni, il continuo alternarsi di decostruzione e di ricostruzione è in sostanziale equilibrio. Con la menopausa e il conseguente calo ormonale, si accentua la decostruzione con una perdita accelerata e più o meno rilevante di tessuto osseo, cui segue un’ulteriore lenta perdita negli anni successivi. Le donne che, per fattori costituzionali o altro, già prima della menopausa presentano una massa ossea poco consistente o che registrano una più netta perdita post-menopausale, possono più facilmente andare incontro, nel tempo, all’osteoporosi e a fratture su base osteoporotica (cedimenti vertebrali e, più avanti negli anni, frattura del collo del femore).

L’alterato trofismo dei tessuti, causato dalla carenza estrogenica, determina in circa una donna su tre disturbi a livello dei genitali che rendono il rapporto sessuale insoddisfacente o fastidioso, e a volte francamente doloroso (dispareunia). Si innesca con facilità un circolo vizioso per cui, dato il ricordo più o meno conscio del disagio, ci si avvicina al rapporto senza quel grado di desiderio necessario all’adeguata preparazione dei tessuti genitali . Ne derivano ulteriori problemi, comprese possibili ripercussioni cistitiche, tanto che spesso si tende a rinunciare al rapporto. E’ molto importante che si prendano provvedimenti ai primi segni, onde evitare di cadere nel “circolo vizioso”. Il medico può aiutare, prescrivendo trattamenti locali a base di sostanze eutrofizzanti (acido ialuronico o simili) e anche a base di estrogeni attivi solo localmente, oltre a creme o gel lubrificanti. In alcuni casi può essere opportuna, per alcuni mesi, una terapia ormonale sistemica (TO) o, in alternativa, un prodotto specifico, l’ospemifene. Risultati buoni si possono ottenere con la fisioterapia del pavimento pelvico, la struttura muscolo-connettivale in cui è inserita la parte più esterna dell’ apparato uro-genitale. Questi esercizi sono anche preziosi per prevenire o contrastare le forme di incontinenza urinaria , sia quella “da urgenza” sia “ quella “da sforzo”, che interessano nell’ insieme circa una donna su due dopo i 50 anni.

L’impiego di una terapia ormonale (TO) di tipo sistemico comporta indubbi benefici nei confronti dei problemi sessuologici (meno nei confronti dell’ incontinenza, in particolare quella “da sforzo”). Le indicazioni alla TO sono: la menopausa prematura, forti disturbi soggettivi (vampate etc.), quadro di osteoporosi in donne al di sotto dei 60 anni .

Stile di vita. L’osservare alcune norme costituisce un fattore di riduzione dei principali rischi del periodo post-menopausale (osteoporosi, patologia cardiovascolare e anche rischio tumorale). Nella maggior parte dei soggetti ciò può essere sufficiente, eventualmente con l’aggiunta di trattamenti locali per migliorare il trofismo della parete vaginale. L’incrementare l’attività fisica comporta: miglioramento del tono dell’umore (maggiore tollerabilità delle vampate); miglioramento dell’insonnia; riduzione del rischio osseo; riduzione del rischio cardiovascolare; miglioramento della circolazione negli arti inferiori; freno nei confronti dei processi artrosici; riduzione del rischio tumorale (mammella, endometrio, colon). Le persone non abituate ad esercizi ginnico-sportivi dovrebbero puntare soprattutto sul camminare (1/2 ora al giorno a passo veloce comporta indubbi vantaggi per la salute) e fare cyclette. Per ridurre vampate e sudorazioni evitare l’eccesso di caffè e the, nonché il cioccolato, i cibi piccanti e gli alcoolici. Ma soprattutto, una sana alimentazione è importante per ridurre sia il rischio vascolare sia il rischio di osteoporosi, diminuendo nel contempo il rischio di tumori. Al riguardo, è opportuna un’alimentazione non eccessiva (1800-2000 calorie al dì) e variata, ma che sia: povera di grassi d’origine animale (burro, carni rosse, salumi, etc), di zuccheri a rapido assorbimento e di sale. Quindi un’alimentazione di tipo mediterraneo, con: farinacei poco raffinati (pane integrale e pasta di grano duro); pesce e molte verdure poco conditi; latte o yogurt scremati; poco o niente cibi dolci; frutta fresca; piccole quantità di alcoolici.

Equipe Medica per la gestione globale del problema Climaterio e Menopausa

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