Eiaculazione precoce
Eiaculazione Precoce
Epidemiologia
È considerata la disfunzione sessuale maschile più diffusa, anche se una quantificazione precisa della sua incidenza risulta estremamente difficoltosa, a causa delle sua definizione non univoca. Secondo alcuni dati riferiti alla popolazione maschile statunitense sotto i quarant’anni, dal 30% al 70% degli individui avrebbero sofferto di eiaculazione precoce in qualche forma e in qualche caso. La maggior parte degli studi effettuati assegna a questo problema una percentuale di incidenza che va dal 20% al 30%, anche se, secondo alcuni studiosi, questi dati sono sottostimati, vista la bassa percentuale di uomini che si presentano ai centri medici per chiedere un trattamento.
Eziologia
Le cause dell’eiaculazione precoce possono essere di tipo organico o di tipo psicologico ed emotivo, riguardando la storia e le caratteristiche individuali e in alcuni casi le dinamiche relazionali della coppia.
Le cause organiche possono essere riferite ad ipersensibilità del glande, eventualmente accentuata da anomalie anatomiche esterne come la fimosi e il frenulo del pene corto, oppure a processi infiammatori come prostatite e vescicolite.
In altri casi l’origine è di tipo psicologico e riguarda spesso un’errata abitudine psicofisiologica acquisita attraverso un’attività autoerotica condotta con fretta e frenesia nell’epoca adolescenziale, spesso per via di sensi di colpa latenti o della necessità di celare tale pratica agli adulti.
Alla difficoltà nel controllo dell’eiaculazione può inoltre contribuire il fenomeno dell’ansia da prestazione e una difficoltà più generale a gestire ed esprimere le emozioni.
Trattamenti
Trattamento psicosessuologico
Il trattamento psicosessuologico consente lo sviluppo di una maggiore competenza nel gestire i tempi dell’orgasmo attraverso esercizi progressivi come quelli di Kegel e di “stop and start”, tecniche di rilassamento e di consapevolezza corporea e altri strumenti psicoterapeutici all’interno di un percorso strutturato e personalizzato con il supporto di uno psicologo-sessuologo. Questi trattamenti generalmente risolvono il problema nella maggioranza dei casi.
Trattamento farmacologico
Solo nei casi non responsivi al trattamento psicosessuologico e che comportano notevole stress per il paziente, si può ricorrere alla terapia farmacologica. I trattamenti farmacologici possono essere anche molto efficaci ma non offrono una soluzione definitiva.
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